2022, l’anno del Microcredito
Sempre piu’ interessante fare il “TUTOR per il MICROCREDITO”
Babbo Natale ci ha portato un regalo che non ci aspettavamo e che avrà un impatto molto importante sullo sviluppo futuro del microcredito.
Da molto tempo noi, operatori di microcredito ex art. 111 del TUB, chiedevamo al legislatore di rimuovere alcune limitazioni previste dalle originarie disposizioni sul microcredito, al fine di ampliarne la fruibilità.
Ed ecco, finalmente, che la legge di Bilancio 2022, al comma 914, interviene appunto direttamente sull’art. 111 del TUB (la norma che ha dato originariamente la vita al microcredito) , modificando la precedente disciplina.
Vediamo cosa cambia:
– l’importo massimo di credito concedibile per le operazioni di lavoro autonomo e di microimprenditorialità viene elevato da 40.000 a 75.000 euro;
– è concesso agli intermediari di microcredito di erogare finanziamenti anche a società a responsabilità limitata, fino ad oggi escluse, per un importo massimo di 100.000 euro (quindi addirittura superiore all’importo erogabile alle imprese costituite in altra forma);
– è previsto che le disposizioni di rango secondario individuino una durata ai finanziamenti fino a 15 anni e che nella concessione del microcredito siano escluse le limitazioni riguardante i ricavi, il livello di indebitamento e l’attivo patrimoniale dei soggetti finanziati.
Con questi cambiamenti la figura del microcredito assumerà una posizione sempre più importante nel panorama degli strumenti finanziari a sostegno delle piccole imprese e in particolare delle startup. Riteniamo che il legislatore, con questo intervento, abbia implicitamente riconosciuto il ruolo fondamentale del microcredito nel creare nuova occupazione. Considerando che la norma si colloca nel quadro delle norme espansive del PNRR, confidiamo che contribuirà a favorire ulteriormente la crescita economica del nostro paese, che tanto si basa sulle piccole imprese.
L’estensione temporale dei prestiti fino a 15 anni è fondamentale per consentire di tenere in vita quelle imprese impattate dal covid, che hanno dovuto ricorrere alla moratoria e che non sarebbero in grado di ripagare il debito nel tempo massimo di 7 anni, previsto dalla norma originaria.
L’estensione dell’importo finanziabile, l’allargamento a includere le società a responsabilità limitata, l’eliminazione delle limitazioni dimensionali avranno un impatto enorme su questo mercato.
La domanda di microcredito, stimata già superiore a 1 miliardo di euro all’anno, aumenterà ulteriormente in modo significativo.
Microcredito di Impresa si impegnerà per affinare ulteriormente i suoi strumenti di rating e di sostegno alle startup. Valutare le startup è una competenza specialistica, patrimonio specifico degli operatori di microcredito, che a questo comparto dedicano tutte le loro energie. Sarà sempre più importante per il neo imprenditore sviluppare un business plan adeguato.
Sarà quindi sempre più importante il ruolo dei tutor nell’assistere la neo impresa, nell’aiutarla a individuare e a prevenire le criticità.
Cosa manca ancora per completare il quadro in modo favorevole. La nota dolente per gli operatori di microcredito rimane la provvista. Fino ad oggi il sistema bancario ha sostenuto gli operatori specialistici in maniera limitata. Confidiamo per il futuro in rapporti di partnership sempre più stretti con le banche. Confidiamo anche in un ultimo slancio di attenzione dello Stato a questo settore, con l’auspicato supporto di Cassa Depositi Prestiti, di recente interessata a questo proposito.
Sarebbe un peccato che l’impegno profuso dal legislatore per creare le condizioni di crescita per il microcredito fosse vanificato dalla penuria di mezzi finanziari impiegabili.
Aspettiamo da Babbo Natale quest’ultimo regalo, a favore non solo nostro, ma dello sviluppo di tutto il paese.
Gennaio 2022-MDI SPA